Joe Satriani l’alieno della chitarra sbarca a Bologna

Joe Satriani a Bologna per l’ultima data del tour italiano

Ho assistito all’ultima data  tenutasi a Bologna di uno dei chitarristi più famosi e acclamati del mondo, uno dei più bravi e imitati. Si parla dell’americano Joe Satriani, un vero virtuoso dello strumento, tornato in Italia dopo qualche anno con il suo Earth Tour. Sei date, tutte sold out, in cui il musicista presenta al pubblico i due ultimi album Shapeshifting e The Elephants of Mars.

Il pubblico lo accoglie con calore e ovazioni, e il concerto decolla subito con ritmo e grande rock.

Satriani suona per quasi tre ore,  virtuosismi e assoli, qua e là qualche parola del musicista, che suona con gli immancabili occhiali da sole a specchio.

Sul palco insieme a lui un trio di tutto rispetto: Bryan Beller al basso, Rai Thistlethwayte alle tastiere e saltuariamente alle chitarre e lo spumeggiante Kenny Aronoff alla batteria.

Subito la direzione del live è chiara e d’altronde, è segnata nella sua struttura: chitarra protagonista, Gli assoli si susseguono uno dietro l’altro (è solo musica strumentale) e Satriani mette in mostra tutta la sua abilità tecnica muovendosi nei differenti stili chitarristici che padroneggia con grande cura e suonando ogni parte del suo strumento e cambiando spesso chitarra.

Satriani fa Satriani. Da lui ci si aspetta questo suono, questo stile musicale, questo modo di suonare, e lui questo fa. Con grande tecnica si muove ai confini dell’hard rock, spostandosi a volte nel progressive più duro o arrivando a lambire il metal.

A mio parere personale, non vedo più l’anima dell’artista… un tempo era diverso, ora solo virtuosismi e nessuna empatia col pubblico. Avrà detto una manciata di parole in quasi 3 ore di concerto e in considerazione dell’assenza della voce, avrebbe potuto interagire di più coi suoi fan.

Testo e galleria foto di Katia Paravati, courtesy by A.N.L. 2023

 

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Pubblicato da virginmusica

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