Abbiamo incontrato gli Armonight e parlato del loro futuro

 

INTERVISTA Esclusiva con gli Armonight!

Salve ragazzi, gli Armonight non sono una band di “primo pelo” ormai avete alle spalle ben 4 albums, avete nuovo materiale in cantiere?
Sy:
Decisamente sì: ad Aprile abbiamo inciso il nostro nuovo singolo “They want me” e la b-side “Quarella road” a La Distilleria produzioni di Bassano. Continuiamo a lavorare a nuovi brani ogni sera di prove, è una fucina delle idee che continua a sfornare canzoni! Al momento non abbiamo deciso nulla per il futuro (un eventuale nuovo album o altro), ma è certo che in inverno uscirà un nuovo video, proprio del singolo “They want me”.
2. Il vostro sound si è evoluto nel tempo passando dalle tematiche e atmosfere gothic fino allo sleazy rock’n’roll degli ultimi tempi, cosa ci dovremo aspettare per il futuro?
Fjord:
Forse è il caso di chiarire una volta per tutte la storia riguardante le nostre origini “gothic”. All’inizio gli Armonight intesi come band non esistevano! L’idea era quella di un progetto solista nel quale io stesso avrei registrato tutte le parti musicali fatta eccezione per la voce che volevo fosse femminile, “Suffering and Passion” il nostro primo album, ne è un esempio lampante. Su “Tales from the heart”, il secondo cd, si aggiunse Frens al basso ma restavano campionati la batteria e la tastiera. Su “Recover” registrammo per la prima volta una vera batteria acustica ma è stato solo col nostro quarto e ultimo album “Who we really are” che ogni singolo componente ha registrato la propria parte.
Anche dal punto di vista compositivo le cose sono andate così: i primi tre album contengono per la quasi totalità brani che avevo composto anni prima di conoscere quelli che adesso sono i miei compagni d’avventura.
I testi trattavano temi per me molto personali e le sonorità erano più malinconiche… qualcuno lo definì “gothic metal”, un etichetta che non ci è mai piaciuta! Nessuno di noi ascolta quel genere musicale.
Forse nessuno sa che, il giorno in cui proposi a Sy e Frens di dare una sferzata di energia al nostro sound, per loro fu una vera e propria boccata d’aria, fu come liberarsi di un peso.
Non avrei problemi ad ammettere che “Who we really are” potrebbe essere considerato il primo vero e proprio album degli Armonight , i precedenti dischi, fatta eccezione per qualche riempitivo, dovrebbero invece essere considerati una specie di trilogia nella quale Fjord racconta se stesso!
Riguardo al futuro penso che resteremo sulla linea rock/blues ma con l’aggiunta di qualche elemento psichedelico.
3. Come funziona il processo di scrittura delle vostre canzoni? Chi scrive i testi? chi la musica?
Fjord:
Come appena accennato, io mi occupo sia della composizione musicale sia della scrittura dei testi, tuttavia, quando si provano i pezzi in sala, ognuno propone le proprie idee, almeno questo è il modo in cui lavoriamo da quando siamo rimasti in quattro, ossia da circa un ann

 

 

4. I vostri albums hanno varcato i confini nazionali, quali sono state le reazioni dei fan all’estero?
Fjord:
All’estero accettano sempre di buon grado il nostro lavoro, viene apprezzato e accolto molto bene! Spesso si sente dire che i cd non si vendono più, allora vuol dire che noi siamo fortunati, perché ad ogni nuova pubblicazione corrisponde tutta una serie di ordinazioni di copie fisiche!
In realtà non ci piace fare distinzione tra pubblico italiano e pubblico estero anche se sarebbe ipocrita da parte nostra non ammettere che quasi la totalità delle copie vendute è indirizzata ad un pubblico estero, abbiamo scoperto di avere fans in Cina, Giappone, Sudamerica e perfino in paesi come Iran e Turchia!

 

5. Quali i brani che riscuotono maggiori consensi, quelli trasmessi da radio o inseriti in playlist?
Fjord:
In realtà non ci occupiamo di un vero e proprio controllo delle statistiche, di certo c’è che i passaggi in radio sono pur sempre un qualcosa che cattura l’attenzione dell’ascoltatore ma non sapremo quantificare o avere la consapevolezza di quali siano i mezzi più efficaci ed è per questo che ci avvaliamo della collaborazione di professionisti nel settore della distribuzione musicale.

 

6. Ogni anno vi avventurate in tournee all’estero? com’è il pubblico che vi viene a vedere?
Fjord:
La maggior parte della gente che viene nei locali dove suoniamo, fuori dall’Italia, viene apposta per noi e solo per una piccola parte si tratta di spettatori occasionali che il più delle volte diventano nuovi fans e tutto ciò è sorprendente, supera le nostre aspettative, ripeto: ci riteniamo fortunati ad avere così tanti sostenitori oltre confine!
È bello ed emozionante sentirti chiamare per nome in una città nella quale non eri mai stato prima! Ci sono persone che si recano nei locali, ore prima dell’inizio del concerto, magari durante le fasi di allestimento palco, solo perché ti seguono su internet e vogliono conoscerci di persona!

 

7. Qualche situazione particolare durante i live? qualche problema particolare all’estero?
Frens:
No, niente affatto, ci siamo sempre trovati piuttosto bene nei contesti nei quali ci siamo recati a suonare, anche all’estero, dove la gente, finito il concerto, vuole intrattenersi con la band per un selfie o una bevuta. Si percepisce una gran voglia di far festa!

 

 

8. Il paese che vi ospita spesso è L’inghilterra, la patria del Rock, cosa ci potete raccontare?
Fjord:
Si, è vero, siamo stati diverse volte in Inghilterra, anzi la nostra prima tappa fuori dall’Italia è stata proprio Londra, ma il posto dove ci piace un sacco suonare è il Galles, lo consideriamo un po’ come la nostra seconda patria!
Proprio in questi giorni ci siamo tornati per una serie di concerti ed è sorprendente vedere come il nostro pubblico, i nostri fans, i nostri amici crescono sia come numero che come entusiasmo.
I concerti da quelle parti sono un qualcosa di vulcanico, si percepisce uno scambio di energia tra chi suona e chi ascolta che ci da una carica incredibile.
Attenzione però: mai dare dell’inglese ad un Gallese!!! Si incazzano come bestie!
9. In quali altri paesi vi siete esibiti? sempre solo nei clubs o anche in festivals?
Sy:
Entrambi, sia club che festival, siamo stati in Gran Bretagna, Francia, in Svizzera, in Romania, in Olanda… Ogni paese ci ha ha lasciato qualcosa di indimenticabile: in Svizzera alcuni ragazzi fermi ad un semaforo, hanno sentito la nostra musica ed hanno deciso di parcheggiare l’auto per venire dentro al locale, in Romania il pubblico ci ha aiutato a trasportare al volo la strumentazione da un locale all’altro per ricominciare con un altro concerto! A Porthcawl, in Galles, abbiamo suonato dentro un camion col container aperto.
Paese che vai, amanti della musica che trovi, ma le barriere si infrangono e si diventa sempre una famiglia.
10. Vi ringraziamo per la disponibilità, se volete lanciare un messaggio ai nostri lettori per chiudere in bellezza questa intervista?
Fjord:
Sì, intanto ne approfittiamo per salutare tutti i lettori, invitiamo chi non ci conosce di venire a visitare il nostro sito ufficiale e i nostri social…è molto semplice: basta scrivere Armonight sul motore di ricerca!
E a quelli che abitano dalle nostre parti, vogliamo dire che li aspettiamo ai nostri concerti, non come pubblico ma come invitati ad una festa …ci sarà da divertirsi!

 

Seguiteci: http://www.armonight.com/

 

Intervista curata da Ivan Dragomilov e A.N.L.

Pubblicato da virginmusica

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