INTERVISTA ESCLUSIVA: I Feline Melinda pronti a graffiare con il loro melodic metal rock

I Feline Melinda pronti a graffiare con il loro melodic metal rock!

E’ un piacere per Virgin Musica Webzine, ospitare una storica band che ha rappresentato in modo significativo, la scena metal italiana degli anni ottanta. Senza ombra di dubbio, i Feline Melinda sono protagonisti indiscussi di quell’epoca, ancora in azione da oltre trent’anni. Al Venetorock festival
edizione 2022, saranno i co-headliner della serata, pronti a calcare lo stage dell’Arena di Montemerlo con il loro melodic metal rock. In attività dal lontano 1987, il gruppo fondato da Andy De Santis e Rob Irbiz, entro breve tempo pubblica il mitico LP del 1988 “The Felines Await You”, oggi “cult” del metal
italiano anni ottanta, ricercato e quotato dai collezionisti, a conferma di un lavoro ben fatto con la tipica impronta dei Feline Melinda, e cioè un metal capace di mischiare sonorità diverse fra loro come il power metal e l’hard rock, basato sempre su melodie e cori ammalianti. Dopo molti anni di collaborazione creativa, Andy De Santis lascia la band, ma i bolzanini non si arrendono, il suo successore Gschnell si rivela un colpo di fortuna. Nel 2008 tornano nuovamente sul mercato discografico con “Morning Dew” (2008) e poi nel 2014 con il bellissimo “Dance of Fire and Rain”, lavori considerati come una rinascita artistica della band.

Ciao ragazzi, innanzitutto benvenuti su Virgin Musica! Com’è nato il progetto Feline Melinda?

Agli esordi, la band nacque con l’intenzione di fare musica di matrice hard and heavy, dato che il rock era “la musica”, cioè quella con la cosiddetta emme “M” maiuscola con la quale ci identificavamo maggiormente. Oltre anche ai bellissimi brani pop dell’epoca, amati e ascoltati ancor oggi, l’hard rock e il heavy metal era il genere musicale che andava al momento, un mix di ribellione e trasgressione da parte dei giovani che non erano più disposti a seguire le ferree regole dettate dalla cosiddetta musica seria, e che si sentivano attirati da questa proposta musicale che andava oltre il beat proposto dai Beatles. Erano i tempi dove gli dei del rock duro si chiamavano Led Zeppelin, Deep Purple, Uriah Heep, Black Sabbath, ecc. Poi, con l’arrivo della NWOBHM, l’hard and heavy, ebbe una importante ascesa, divenne sempre più importante, universale e si scoprì anche il suo enorme potenziale dal punto di vista commerciale. Merito di bands come i Saxon, Judas Priest, Iron Maiden, Motorhead, capaci di catturare e conquistare l’attenzione della gente, proponendo musica con canzoni orecchiabili e potenti, fatte di riff di chitarra taglienti, tanta melodia, e determinazione. E poi c’erano i vari Ozzy Osbourne, Scorpions, Helloween, AC/DC, Accept, ed il rock duro d’oltreoceano, come i grandissim e innovativi Van Halen, Motley Crue, Bon Jovi, Ratt, Cinerdella, Warrant, Poison, e molti altri, più o meno famosi o fortunati, che invogliavano tantissimi ragazzi ad accarezzare l’idea di suonare in una rock band. Tutto questo fu di conseguenza la scintilla iniziale che spronò Andrea De Santis e Rob Irbiz, che già suonavano in altre formazioni locali, di avviare insieme un nuovo progetto
musicale che li spinse a fondare i FELINE MELINDA.

Feline Melinda è un nome un po’ curioso, ha un significato ben preciso?

Beh, si tratta di un nome di fantasia, composto dalla parola inglese “Feline” – cioè felino – un inno a questa vasta famiglia considerati i predatori perfetti, da quelli di piccole dimensioni come i gatti, fino a quelli più possenti, giaguari, tigri, leoni. Basta osservare la forma del corpo, lo scatto impressionante,
la forza, la perfezione di una creatura come per esempio lo è la pantera, ed incrociare lo sguardo fiero ed ipnotizzante dei suoi occhi! “Melinda” – nome di donna scelto al fine di esaltare la bellezza, il fascino, e in generale per rappresentare l’essere umano. Questo abbinamento “Feline” più “Melinda” rappresenta quella che è l’essenza dell’essere umano, unito all’istinto animalesco che è radicato nel profondo di ognuno di noi…
Un aneddoto curioso e carino da raccontare, è l’esistenza di una ragazza germanica che porta il nome della nostra band. Feline W., che di secondo nome fa Melinda, infatti ci contattò via email qualche anno fa, dicendoci di chiamarsi come la band, e quello che all’inizio ci sembrava uno scherzo, si rivelò
ben presto reale: la ragazza non mentiva, e per il suo 18° compleanno le inviammo alcuni nostri cd, gadgets e un poster con dedica.

Avete qualche ricordo particolare della scena metal tricolore degli anni ottanta?

Eravamo talmente intenti a seguire il nostro progetto, che sinceramente non seguivamo più di tanto la scena a livello nazionale. Bisogna comunque tener conto che all’epoca non esistevano internet, telefonini, i vari social media, ecc., per cui era tutt’altro che facile ottenere informazioni ed essere sempre aggiornati. Era necessario acquistare le riviste musicali dal giornalaio, o farsi spedire via posta qualche fanzine – quelle riviste underground “fatte in casa” da appassionati del metal, composte da vari fogli fotocopiati, che contenevano recensioni, novità, articoli sulla scena musicale di allora. Oppure, come fonte d’informazione di quello che facevano altri gruppi, era ascoltare i loro dischi, rispettivamente le musicassette… o i bootleg. Allora, a livello locale nella nostra regione Trentino-Alto Adige esistevano varie bands. Sinceramente non c’è mai stata una grande collaborazione più di tanto, ma in ogni caso c’era rispetto reciproco, perché in fondo eravamo tutto sulla stessa barca: eravamo appassionati di batterie, chitarre elettriche, di questo mondo variopinto, e tutti insieme ci sentivamo un po’ come dei guerrieri del metal!

Come vedete la scena odierna rispetto a quell’epoca?

Naturalmente, nei vari decenni trascorsi, sono cambiate tante cose. Sicuramente, con le possibilità di oggi – scuole di musica, internet, evoluzione tecnica – i giovani artisti sono molto più preparati. D’altro canto, è pieno di gente che si definisce musicista/artista; si percepisce una sensazione di grande saturazione del mercato, rispettivamente di proposte musicali. Si avverte tantissimo la tendenza di fare musica per essere acclamati, famosi e ricchi. Di conseguenza si denota anche una certa mancanza contenuti, dettagli, sprazzi di genialità, o l’unicità, la bellezza, di una song/composizione, ed è proprio quello che dovrebbe fare la differenza, dove invece a farla da padrone, spesso è più la promozione incessante, l’apparire dell’artista negli eventi che contano o sono di moda al momento, la finta trasgressione, che ne decretano il successo. Per farsi notare, sei più visibile partecipando ai vari formati che la tv offre – tipo X-Factor e simili canticchiando canzoni famose, o essere costantemente presenti su Youtube, Instagram, che non facendo una gavetta fatta di tanto sudore, sincera passione per la musica, e – last, but not least – tenendo conto del divertimento proponendo “la tua musica”, cioè quella che rappresenta il centro della tua espressione artistica, la tua personalità, magari esibendosi anche in piccoli clubs! L’ascolto di musica per gran parte delle persone è ormai diventata una cosa superficiale, di consumo, perciò si segue quello che viene proposto, con la musica accessibile sempre e ovunque, e spesso ai concerti ci si va perché quello/quella è l’artista che non necessariamente merita la fama, ma che è ha gli agganci giusti. Difficile, se non quasi impossibile, oggi per una band proporsi direttamente agli organizzatori di grandi eventi, o entrare in un circuito per suonare, se non hai alle spalle una valide agenzia musicale, che in ogni caso comporta anche investimenti finanziari notevoli. In ogni caso, di chi segue il mondo musicale, rimane sempre quella percentuale di amanti della musica, che sono affezionati alle proprie bands del cuore, ne conoscono l’evoluzione artistica, cogliendone l’anima delle canzoni, celata tra le righe dei testi, o nei piccoli dettagli degli arrangiamenti, nei suoni, e le varie emozioni che una canzone può dare.

C’è qualche gruppo italiano che apprezzate in particolare?

Mah, sinceramente seguiamo più le bands dei paesi nordici. Dal symphonic al powermetal, per intenderci: Nightwish, Sonata Arctica, Stratovarius, tanto per citarne alcuni, ma tra i nostri preferiti ci sono anche gruppi come gli Edguy, gli Avantasia di Tobias Sammet, e i Freedom Call, per i quali abbiamo suonato in veste di special guest ad un loro tour prima dell’inizio della pandemia. Dei gruppi italiani ci vengono in mente i Rhapsody dei primi dischi, i Moonlight Haze della carismatica Chiara Tricarico, nonché gli Imago Imperii, band con la quale insieme abbiamo fatto qualche concerto all’estero quando eravamo nel rooster della stessa agenzia di promozione, e con i quali è rimasta l’amicizia e la stima reciproca.

La musica dei Feline Melinda non è facilmente etichettabile, ognuno di voi porta influenze
musicali diverse?

Se agli esordi con il nostro disco “The Felines Await You” avevamo un sound diretto e veloce, col passare degli anni è rimasto l’amore per la melodia, ma ci siamo evoluti sempre di più verso un power metal melodico, ed un occhio di riguardo rivolto al positive singing. Sinceramente non ci sembra sia possibile più di tanto etichettare fino in fondo il nostro genere; a noi FELINE MELINDA comunque piace definirlo “melodic metal rock”: un rock leggero con accattivanti riff di chitarra e virtuosi assoli, in aggiunta cori e tastiere, e tanta, tanta melodia, con l’intento di sfornare belle canzoni che strizzano l’occhio ad un’audience, a un pubblico molto vasto. Inoltre, da sempre abbiamo una particolare predilezione per le metal ballads, delle quali abbiamo anche pubblicato una compilation nel 2016, intitolata “Just Ballads”.

“Morning Dew” e “Dance of Fire and Rain”, hanno convinto anche i più scettici. Secondo voi qual è stata la carta vincente e come sono andate le vendite?

Morning Dew è l’album dalle della seconda giovinezza del gruppo (dopo che De Santis aveva lasciato la band), dalle cui canzoni si percepisce la nostra chiara scelta di indirizzarci musicalmente verso una dimensione più definita, nostra, con sonorità, songwriting, e produzione con la quale riusciamo a identificarci ancor più, e, perché no, anche a distinguerci più nettamente dalla vasta proposta musicale esistente, anche se non abbiamo mai avuto la presunzione di pensare di aver inventato qualcosa di totalmente nuovo nel mondo della musica! Detto in poche parole, i FELINE MELINDA, fanno musica di matrice hard and heavy molto easy-listening. Non esiste praticamente la cosiddetta ‘via di mezzo’ per quanto riguarda la proposta musicale dei FELINE MELINDA: o li ami e li segui, oppure non ti piacciono proprio! Consci che la nostra proposta musicale rappresenta una lama a doppio taglio (per esempio
siamo stati confrontati col fatto che per certi metallari siamo troppo “soft”), se non altro possiamo affermare di essere coerenti nelle nostre scelte. Ci basta così, e siamo felici di avere una fan base che ci segue nel nostro cammino, che provi gioia nell’ascoltare le nostre canzoni, che sia partecipe ai nostri concerti. Nel 2008 ‘Morning Dew’ fu pubblicato da parte della My Graveyard Productions di Giuliano Mazzardi, ed è il primo album studio con “the wild stage animal” Gschnell, bassista che nel 2004 ha sostituito Andy De Santis. Poi, con ‘Dance of Fire and Rain’, abbiamo aggiunto uno step, poiché con l’entrata nel gruppo di Mattia ‘HeadMatt’ Carli, eccellente chitarrista solista trentino, abbiamo ampliato la possibilità di esplorare nuovi confini musicali, ed il gruppo, che storicamente era conosciuto come trio, si è trasformato stabilmente in quartetto. Questo importante cambiamento, lo si vede – e si sente (!) – nei nostri concerti! Per quanto invece riguarda il discorso delle vendite, i cd si vendono praticamente solo a collezionisti, o come gadget ai concerti, magari per apporre gli autografi sulla copertina. Le piattaforme digitali per i download o i portali streaming, tipo Spotify e compagnia bella, guadagnano tanto e si arricchiscono, mentre agli artisti rimane poco e nulla a conti fatti. A noi l’aspetto delle vendite/ introiti derivanti da queste fonti digitali interessa però solo marginalmente.
Questi canali digitali servono più che altro per divulgare a livello mondiale la nostra musica, di renderla accessibile per chiunque e dovunque, per fare in modo che le nostre produzioni possano essere apprezzate – e quello il vero valore aggiunto, e non ha prezzo! Fortunatamente non dipendiamo assolutamente dai proventi delle vendite della musica, di conseguenza per quanto ci riguarda tutte queste piattaforme e possibilità che l’era digitale offre, serve principalmente come veicolo per garantirci una presenza “world wide”.

Sono curioso, quali sono i vostri progetti futuri?

Allora… anzitutto non vediamo l’ora di salire sul palco dell’Arena di Montemerlo in occasione del Venetorock Festival 2022, dove ci esibiremo con un breve, collaudato e intenso concerto che nella set-list includerà ovviamente anche i nostri cavalli di battaglia “Skydiver”, “Morning Dew”, “Dangerzone”. Tra alcuni giorni inizieremo con le registrazioni delle tracce delle chitarre per il nuovo album da studio, la cui uscita è prevista nel 2023. Il fatto che abbiamo optato per lo slittamento all’anno prossimo la sua pubblicazione, è dato dalla possibilità di avvalerci della collaborazione di un noto chitarrista e affermato produttore internazionale germanico, capace di imprimere nuovi input a livello di sound. Sarà infatti questa persona a curare il mix, ed il mastering, e inoltre ci affiancherà durante tutto il percorso di produzione, al fine di ottenere un eccellente prodotto finale. Inoltre, è già iniziata la produzione del nostro nuovo singolo 2022, che verrà pubblicato insieme ad un videoclip entro l’anno corrente. Per l’occasione, si tratterà di un pezzo molto orecchiabile e rockeggiante, scritto appositamente in versione duetto da Rob. Dopo l’EP “Duets” (2019), il singolo natalizio “Christmas Time” (2021), anche per questa nuova canzone ci avvaleremo della collaborazione della nostra cantante ospite Doris Albenberger!

Bene, direi che l’intervista è giunta al termine, c’è qualcos’altro che vi piacerebbe aggiungere?

Vi invitiamo a venire numerosi all’Arena di Montemerlo l’11 di settembre per condividere insieme ai FELINE MELINDA e altri fantastici artisti una serata all’insegna della musica e dell’amicizia! Ringraziamo fin d’ora gli organizzatori per poter fare parte di questo bell’evento, e un particolare ‘special thanks’ va a Mirko Galliazzo. Ci vediamo presto – the felines await you!!! 

Seguiteci su https://www.facebook.com/felinemelinda 

Vi ringrazio a nome mio e di tutto lo staff di Virgin Musica per il tempo che ci avete dedicato.

Grazie a tutto lo staff di Virgin Musica, un grazie di cuore a te, Luca!

 

Intervista by Luca Ballan

Pubblicato da virginmusica

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