The Dead Daisies al Fabrique di Milano, concerto senza Dave Lowy.
Testo e foto by Katia Paravati, courtesy by A.N.L. 2022
Molta attesa per questo concerto rimandato molte volte a causa del Covid , anche tanta curiosità per ascoltare la nuova formazione con Brian Tichy alla batteria e Glenn Hughes, mister The voice of rock, al basso e voce.
Il gruppo si presenta in trio sul palco visto che Dave Lowy, il fondatore del super gruppo, è dovuto rientrare in America per problemi di salute non meglio specificati.
Inizia il concerto e per certi versi le canzoni sono completamente diverse da come le ricordavo, d’altronde Glenn ha un timbro vocale completamente diverso da quello dell’ex John Corabi.
Sento il mormorio dei fan che si dividono in due fazioni, quelli entusiasti della nuova direzione della band e quelli che invece non sono soddisfatti preferendo di gran lunga Corabi.
In passato non erano mai state eseguite cover provenienti dalle precedenti band dei cantanti o musicisti in line up, questa sera si sono potute ascoltare ben due pezzi dei Deep Purple Mark III ossia le leggendarie “Mistreated” e “Burn”.
Brian Tichy realizza un assolo di batteria spettacolare che dura quasi minuti mandando in visibilio i presenti.
Doug Aldrich come al solito non passa inosservato per la sua mostruosa bravura con la chitarra anche se, mio parere personale, viene a volte messo in ombra da un Glenn molto vanesio e desideroso di avere tutta l’attenzione per se.
Il concerto nel contesto è piacevole anche se preferivo la vecchia formazione.
Molto interessante la performance della band opener, i Sandness, che propongono un hard rock vivace e convincente!
Set list The Dead Daisies
Long Way to Go
Unspoken
Rise Up
Dead and Gone
Radiance
Mexico
Bustle and Flow
Fortunate Son (Creedence Clearwater Revival)
Drum Solo
Mistreated (Deep Purple)
Shine on
My Fate
Like No Other
Holy Ground
—–
Midnight Moses (The Sensational Alex Harvey Band)
Burn (Deep Purple)
www.vertigo.co.it
www.thedeaddaisies.com
