RECENSIONE: DEF LEPPARD “Diamond Star Halos” (Mercury) 2022

RECENSIONE: DEF LEPPARD “Diamond Star Halos” (Mercury) 2022

Non è facile accettare che i Def Leppard da “Adrenalize” in poi, non siano più riusciti a conservare quella straordinaria maestria riconosciuta dall’enorme successo commerciale di “Pyromania” e “Hysteria”, album capaci di sancire il trionfo di brani strabilianti come “Rock of Ages”, “Pour Some Sugar on Me”, “Love Bites” e altri, ma dobbiamo purtroppo farcene una ragione. La band di Sheffield si è lasciata andare alla sperimentazione, o più semplicemente priva di idee, dovuta anche alla perdita tragica del chitarrista Steve Clark sostituito da Vivian Campbell dopo l’uscita di “Adrenalize”, disco dall’immediato successo grazie al singolo “Let’s Get Rocked”, ma ahimè, proprio il suo successore “Slang”, segnò un cambiamento sonoro con testi decisamente più oscuri del passato e da allora non si è più raggiunta la gloria degli inizi. Quindi vi dirò subito che non voglio continuare con la questione del passato, ma anzi, tendere la mano e dare il benvenuto al nuovo “Diamond Star Halos”. Ebbene sì, per molti sarà difficile credere che i Def Leppard con questo dodicesimo album di inediti, possano avere riservato una sorpresa, sarebbe un colpo di scena inaspettato, ma stavolta a parer mio, la lunga attesa dal precedente e omonimo “Def Leppard” viene soddisfatta per molti. Sono consapevole che ci possano essere opinioni diverse, del tutto rispettabili, dettate sopratutto da una serie di dischi poco azzeccati dal gruppo britannico, ma in tutta sincerità vi confesso che questo platter a me piace.

Dopo sette anni di assenza discografica, il ritorno del leopardo sordo si presenta con una pelle più pregiata rispetto al passato, forse la migliore dai tempi del già citato“Adrenalize”.

Dalle quindici tracce che compongono l’ultima fatica in studio, ne viene fuori un disco più ispirato rispetto alle precedenti produzioni, apprezzabile subito dai riff spigliati e rockeggianti dell’iniziale “Take What You Want” che con “Kick” e “Fire It Up”, trio di singoli apripista, si muovono verso richiami glam degli anni settanta, omaggiando T. Rex, Mott the Hoople e David Bowie. Si riconosce la voglia di essere più credibili e convincenti con sonorità leopardiane più vicine al passato con “SOS Emergency” e “Unbreakable”, riuscendo a fare breccia grazie a ritornelli di facile presa. Ovviamente mettere sul piatto tutte tracce convincenti è quasi impossibile, ma almeno dalle ballate in stile country rock “This Guitar” e “Lifeless” con ospite la cantautrice americana Alison Krauss, seppur gradevoli non brillano come ci si aspettava dal grande nome in gioco. L’aspetto riconoscibile e apprezzabile è la voce ancora d’effetto di Joe Elliott, arrivato con i suoi fidi soci a un traguardo significativo, anche se fatto di cambiamenti evidenti rispetto allo stile del primo periodo, questo album funziona comunque bene e garantisce molteplici ispirazioni, con canzoni ben riuscite che emergono da alternanze di hard rock, glam e la leggerezza del pop. La superlativa ballad “Goodbye for Good This Time” può approfittare della presenza di Mike Garson al pianoforte, ma anche da una vena orchestrale decisamente interessante, che è un vero piacere ascoltare. Anche le successive canzoni si appropriano di una costante melodia sempre in primo piano, come “All We Need”, “Open Your Eyes”, “Gimme a Kiss” e la conclusiva “From Here to Eternity”.

Le canzoni in scaletta di “Diamond Star Halos”, nel complesso sono lontane da logiche sperimentali, ma personalmente avrei preferito più brani energici e meno momenti timidi, ciò nonostante il risultato è un disco genuino e piacevole.

by Luca Ballan

Tracklist:
1.Take What You Want
2. Kick
3. Fire It Up
4. This Guitar
5. SOS Emergency
6. Liquid Dust
7. U Rok Mi
8. Goodbye for Good This Time
9. All We Need
10. Open Your Eyes
11. Gimme a Kiss
12. Angels (Can’t Help You Now)
13. Lifeless
14. Unbreakable
15. From Here to Eternity

Segui il tour sul sito: https://www.defleppard.com/home/

 

Pubblicato da virginmusica

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