MUSICA IN ACTION immagini e suoni

MUSICA IN ACTION, immagini e suoni  (10/2/2018 – Greenwich Burger & Sandwich Place)

 

In una giornata costellata da feste in maschera, in occasione del sabato carnevalesco, da qualche parte le celebrazioni hanno tutt’altro sapore.

 

Viviamo in un tempo strano, fatto di musica fruibile ed impalpabile, musica frivola, senza contenuti, dove un testo si riduce ad un ritornello facile da ricordare, dove la melodia si confina in un concetto astratto e riduttivo di generica ritmica. Questo stesso tempo è tempestato di immagini riprodotte a bassa qualità le quali scorrono veloci  attraverso canali digitali, senza lasciare ricordi, senza mordente. Viviamo in un tempo nel quale la musica accompagna altre attività e non riesce ad essere essa stessa l’attività centrale; viviamo in un tempo dove nessuno ricorda il piacere del vinile sul piatto, delle imperfezioni della superficie che rendono unico quel suono.

Viviamo in un tempo dove la fotografia d’autore resta volatile dentro un computer o imprigionata dentro un libro impolverato e dimenticato sopra uno scaffale, un libro che forse era il regalo per un’occasione ormai rilegata nel passato. Il nostro tempo offre fin troppi eventi musicali, fin troppe mostre d’arte, le quali ormai tempestano qualsiasi location, dal museo alla stanzetta nell’ambito della sagra paesana. Ma cosa succede quando un’arte, come la fotografia, deriva da quell’altra arte, ad esempio la musica? Quando quest’ultima raggiunge il suo status mistico proprio grazie alla prima? Ed anche viceversa? Artisti No Limits sta nel mezzo: sfrutta i media digitali, le frivolezze del mondo moderno, come canali mediatici per avvicinare il pubblico a qualcosa di vero, di reale, percepibile, un qualcosa che -come il miglior vinile- presenta imperfezioni tra i solchi, quelle imperfezioni che lo definiscono un’esperienza unica. Ed ecco che nasce una serata pazzesca: un pub, tre nomi che si alternano sul palco, una mostra di fotografie d’autore che ruotano attorno al tema -l’unica regola imposta- della vitalità emozionale della musica dal vivo.

Una regola, ovvero una teoria poi dimostrata dai tre acts che si sono avvicendati sul palco. Ecco quindi che l’atmosfera si scalda con musica vera, deliziosamente acustica, sorprendentemente pura. Il solista Skin Shiver, voce, chitarra e generatore di emozioni. Il duo Pigmento Music, dove i musicisti di altissimo livello regalano poesia sincera, con umiltà, senza atteggiamenti da prima donna, con un unico scopo: esaltare la musica nella sua spirituale essenza. Ed infine i Made Of Sun, un gruppo composto da sette artisti immensi, con un concentrato di strumenti musicali ed una versatilità esecutiva senza confronti, senza confini. Ipnotica la parentesi dedicata alla presentazione del libro “Circle” di  Massimiliano Ungaro, uno scrittore che emoziona anche quando illustra al pubblico l’idea e l’ispirazione che hanno dato vita all’opera.

Esilarante e coinvolgente il presentatore della serata, il quale è ovviamente andato contro corrente portando sotto i riflettori coloro che di solito si nascondono, timidamente, dietro a costose attrezzature fotografiche: i quattro fotografi espositori, ovvero Cesare Greselin, Remi Galliazzo, Denis J Axl e Monica Furiani; surreale vederli su quel palco di solito oggetto dei loro scatti, per una volta posizionati dall’altra parte della lente e dell’obiettivo.

Una serata nel nome dell’arte pura, vera, ispirata e sincera. Musicisti, fotografi, scrittori. Se proviamo ad osservare un po’ più da lontano, possiamo vedere il riassunto della vita: ci sono suoni sotto forma di musica che teatralmente descrivono ogni momento, ci sono immagini e fotografie che immortalano eternamente ogni evento e ci sono le parole, le frasi ed i versi che raccontano, che mettono per iscritto ciò che altrimenti sarebbe fugace, volatile e privo di consistenza.

Quel 10 febbraio il mondo era diviso in due: da una parte un carnevale pieno di maschere che nascondono e celano ogni cosa, dando una parvenza surreale ad una quotidianità scontata. Dall’altra parte la sincerità della musica, che rifiuta il silenzio, la purezza della fotografia che rifiuta l’oscurità e la schiettezza delle parole, le quali urlano anche nei momenti di totale silenzio.

 

Articolo di Luca Zakk e foto di Monica Furiani

Pubblicato da virginmusica

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